Da tecnologie appropriate a tecnologie ri-appropriate 0

Elleflâne

L’aumento degli investimenti nello sviluppo tecnologico comporta che molta della tecnologia che usiamo oggi sia un bene commerciale. L’aquisizione e il trasferimento della conoscenza tecnologica smettono di essere un processo informale legato al bene comune. Al contrario, diventano oggetto di leggi e interessi di mercato, come patenti e registri della proprietá intellettuale. La tecnologia viene quindi sviluppata soprattutto da grandi aziende e stati. Il risultato è un’automazione eccessiva, che comporta spostamenti umani forzati, che spreca risorse e toglie il potere agli utenti attraverso la diminuzione della conoscenza collettiva sulle tecnologie.

L’assenza di competenze scientifiche e tecnologiche, la mancanza di condizioni economiche che incoraggino l’innovazione e l’introduzione inadeguata di tecnoloie generano cambiamenti economici nelle realtá e nelle prioritá dei paesi. Lo squilibrio negli scambi di conoscenza crea una grande differenza tra paesi e individui e pone coloro che sono importatori di tecnologia -o semplicemente consumatori- in una posizione svantaggiata nella relazione di scambio economico. Lo stato di dipendenza e diuguaglianza nello sviluppo si osserva quando la principale fonte di tecnologia in un paese si trova all’estero, e quando non ci sono capacitá locali volte a generare e adattare una tecnologia propria. L’importazione delle tecnologie non è in sé necessariamente uno svantaggio (tutti i paesi lo fanno). La cosa negativa è l’assenza di policy adeguate per il trasferimento della conoscenza associata, e la dipendenza che questo genera.

L’introduzione in una comunitá di una tecnologia inadeguata, che non è compresa, o la sua adozione da parte di un individuo, crea un circolo vizioso di dipendenza tecnologica e un’evoluzione economica incompatibile con i bisogni sociali. Questa dipendenza diventa la causa, il sintomo e la conseguenza della mancanza di autonomia. Di conseguenza, evoluzione e cambiamenti tecnici nelle economie dei paesi che sono infelicemente chiamati “Global South” sono sostanzialmente diversi da quelli osservati in paesi del Global North o del blocco occidentale.

La disparitá tecnologica introdotta dal capitalismo potrebbe essere la chiave per un modo creativo di incontrare bisogni attraverso tecnologie appropriate. Se rendiamo la situazione nuovamente reversibile, nuovi e inarrestabili processi di autonomia emergono. Alla fine dei giochi, quale comunitá non ha bisogno di tecnologia efficiente che sia comprensibile e adattata allo specifico contesto ambientale, culturale ed economico?

Concetti connessi

“Tecnologia appropriata” 1 significa tecnologia che sia adeguata, utilizzabile, condivisa. Le teconologie appropriate possono essere piú o meno sofisticate, sono costruite e distribuite con licenze libere, GNU GPL, software libero e open source e possono trovarsi in vari campi d’azone, dall’agricoltura, permacoltura, giardinaggio e costruzione alle comunicazioni, salute e educazione.

Il termine originariamente emerse nel movimento ambientalista Anglo-sassone durante la crisi energetica del 1973. Nel suo libro “Small is beautiful” 2, l’economista E.F. Schumacher promosse il valore della tecnologia come salute, bellezza permanenza. In questo senso, le tecnologie appropriate sono piú adatte al contesto ambientale, culturale ed economico; richiedono poche risorse; implicano costi minori; hanno un un basso impatto ambientale e bassi livelli di mantenimento; sono create usando abilitá, strumenti e materiali locali e possono essere localmente riparate, modificate e trasformate.

Il termine “appropriato”, come sinonimo di “adeguato”, puó generare confusione. Una tecnologia costosa potrebbe essere la piú adeguata per una comunitá in salute con la capacitá di pagare per il suo mantenimento, attivando in questo modo un flusso economico e concentrandolo sul rafforzamento di coloro che hanno piú potere.

Per quanto riguarda le Tecnologie Intermedie, queste possono anche essere appropriate. Tendono a essere piú economiche delle tecnologie prevalenti, e sono costruite usando materiali e conoscenze locali, facilmente comprati e usati da persone con poco accesso alle risorse. Cosí si puó aumentare la produzione minimizzando al tempo stesso il dislocamento sociale.

Lo “Slow Design” 25 è una corrente di design olistico che prende in considerazione un’ampia gamma di fattori materiali e sociali, inclusi gli impatti di corto e lungo termine. In “Slow Design, a paradigm for sustainable living”, Alistair Fuad-Lucas sviluppa il concetto di design sostenibile, bilanciando bisogni socioculturali, ambientali e individuali. È una strada verso la dematerializzazione necessaria per la sostenibilitá sul lungo periodo. Cerca benessere umano e sinergie positive tra gli elementi di un sistema, celebrando diversitá e regionalismo.

“Tecnologie ri-appropriate” significa ripensare le tecnologie di cui abiamo bisogno da una posizione politica. Significa porre la tecnologia al centro della vita, in un asse trasversale dove si possono trovare anche altre discipline come l’etica, i problemi sociali o l’ambiente. Le tecnologie ri-appropriate cercano di integrare queste prospettive dentro un tutto, con uno sguardo che preservi e difenda la vita contro il potere, cosí che non sia oppressa. Quando mettiamo la tecnologia al centro non stiamo necessariamente costruendo un mondo tecnologico come quello attuale, riempito da dipendenze e frustrazioni e legami che sconvolgono l’equilibrio tra il potente e l’oppresso.

Se il nostro desiderio è quello di portare il cambiamento sociale attraverso una societá piú sostenibile, collettiva e comunitaria dobbiamo cambiare i mezzi, le risorse e le relazioni che al momento sostengono una societá basata sugli interessi economici. Dobbiamo ritornare a noi stessi, individui e comunitá, donne e persone, la parte del nostro empowerment tecnologico che ci è stata espropriata. Dobbiamo generare una tecnologia, una scienza e la loro disseminazione, che siano focalizzate sulla vita -cosí come era prima della Rivoluzione Industriale. Sará necessario cambiare le strutture, e soprattutto quelle che sostengono la conoscenza. Perché se l’intero sistema e i processi cambiano, ma non le strutture e le relazioni che esistono tra noi, allora niente è cambiato.

Una tecnologia ri-appropriata ha la determinazione politica di frammentare il sistema capitalista, favorendo la creazione di piccole comunitá decentralizzate di uquaglianza e auto-organizzazione. La tecnologia ri-appropriata chiama per una societá meno alienata, piú integrata con i processi naturali. Le tecnologie ri-appropriate sono impiantate dagli stessi individui e comunitá, non dai governi. Queste policy non possono essere disegnate senza andare sul territorio, e il lavoro del governo avviene solo nelle decisioni di management prese negli uffici. Abbiamo bisogno di tecnologie ri-appropriate che incorporino le nostre tradizioni ancestrali nel contesto dell’industrializzazione, e riportino queste tecnologie e tecniche nelle nostre vite quotidiane. Le tradizioni ancestrali hanno giá una fondazione inerentemente ambientalista, sostenibile e olistica. Abbiamo bisogno di tecnologie che creino benessere, bellezza e comunitá.

Esperienze personali con tecnologie ri-appropriate

Negli ultimi dieci anni ho provato a portare la teoria nella pratica, mi sono adattata e ho cambiato la mia forma. Ho creato protocolli e licenze libere che difendano le nostre tecnologie ri-appropriate. Ho provato a generare spazi di lavoro collettivi dove le persone possano scambiare esperienze e abilitá, e tramite questi scambi generare attivitá produttive che coprano bisogni fondamentali e portino ricchezza alle comunitá.

Ho scoperto l’esistenza di una nicchia di mercato per le tecnologie ri-appropriate, che si potrebbe descrivere cosí: “per essere produttivi e sostenibii, un produttore di noci o mandorle biologiche non ha nessuna soluzione intermedia tra uno schiaccianoci e una super macchina che costa migliaia di euro. Le tecnologie ri-appropriate occuperebbero quello spazio, adattandosi alle utenti e al loro ambiente”.

La societá nel suo insieme, e la maggior parte dei movimenti sociali, non hanno difeso la tecnologia, la scienza o la sovranitá tecnologica come pratiche sociali, né a livello individuale né collettivo. Il dibattito è marginalizzato, e poco a poco nuove tecnologie sono introdotte nelle nostre vite quotidiane, rendendoci piú dipendenti e avendo poco a che fare con le quattro libertá [del Free Software? NdT]. Fortunatamente c’è sempre un piccolo gruppo che inverte o mette in discussione tutto questo.

Nella maggior parte degli spazi tecnologici, la maggior parte dei partecipanti appartiene al genere maschile costruito dal patriarcato. Questa situazione non è ancora cambiata, e spesso questo machismo diventa piú feroce, perché non è solo presente nel contenuto ma anche nel modo di fare le cose, nel trattamento ricevuto, nell’atmosfera generale, nell’ambiente di lavoro. Questi sono marcati da una competitivitá e da un ego che vengono toccati solo con il grande rischio di essere vittimizzati. Queste attitudini machiste sono ancora piú significative perché veniamo da una scena con una certa comprensione delle questioni di genere, eppure le persone semplicemente non vogliono cambiare i privilegi esistenti, o sono spaventati dal doverli riconsiderare perché a volte è piú facile difendere se stessi che fare il lavoro interno richiesto. Vi faró un esempio reale di una situazione che mi è successa con due gruisti.

Situazione A: Abbiamo finito di lavorare con un rimorchio di ossigeno 35 e devono portarlo via con una gru. Un uomo arriva. Mette delle fascette attorno alla cisterna, che quando sono strette creano un piccolo solco nel rimorchio fatto di policarbonato multisuperficie. Gli dico:

“Mi scusi, sarebbe meglio mettere un pezzo di stoffa sotto le fascette, cosí non segnano il rimorchio. In questo modo arriverá al mio cliente in perfette condizioni”.

“Non preoccuparti, va bene cosí. Va bene” dice, senza ascoltarmi.

Aspetto 30 secondi per rispondergli.

“Hey, ci metta un pezzo di stoffa, non è faticoso.”

“Vedrá quanto lo segneranno sulla nave. Questo è niente.” Continua a non ascoltarmi.

Respiro profondamente per un minuto, e penso che io sono il cliente, se gli dico di mettere un pezzo di stoffa dovrebbe solo mettere un pezzo di stoffa. Perché è cosí testardo?

“Mi spiace, ma sarebbe meglio se ci mettessimo un pezzo di stoffa”. Finalmente, digrignando i denti, lo fa.

Situazione B: La mia macchina si rompe nel mezzo della montagna e fa terribilmente freddo. Aspetto che arrivi il carro attrezzi. La guidatrice mi dice che il mio guasto puó essere aggiustato se togliamo un tubo. Ma non riesce a toglierlo perché le sue dita stanno congelando, allora la mia mano si muove inconsciamente ad aiutarla. Ok, perfetto. Non era shockata, non ha detto che mi stavo mettendo in mezzo, ha detto semplicemente grazie e abbiamo provato a rimuoverlo insieme.

L’attitudine intransigente della situazione A non si trova in tutti gli uomini, né il contrario con tutte le donne. Attitudini alienate, competitive, intransigenti, oppressive, inique appartengono al patriarcato e possiamo tutti esserne vittime qualunque sia il nostro genere. La tecnologia e la scienza, in quanto strumenti del potere, avanzano seguendo le direttive del patriarcato e della societá capitalista.

Quindi le tecnologie ri-appropriate dovrebbero essere qualcosa di piú che la somma degli oggetti tecnologici e delle scienze in sé: dovrebbero essere anche l’insieme delle relazioni che emergono attorno a questi oggetti. Possono quindi le tecnologie ri-appropriate essere fatte in un luogo di lavoro con modi e attitudini completamente patriarcali? Io non penso. Non ha alcun senso.

È necessario mettere la tecnologia al centro della vita, parlare di manovelle e pistoni come parliamo di ricette di cucina. Questo è quello che Jineology fa 33. Non separa l’oggetto dal soggetto, li mischia all’interno di una relazione salutare, non come qualcosa di esterno ma come qualcosa che è mutevole e puó sempre essere migliorato.

Un’altra sfumatura delle tecnologie ri-appropriate sta nel modo in cui vengono applicate. Per esempio, nella vita quotidiana, possiamo semplicemente rifare il letto, oppure possiamo scuotere le coperte fuori dalla finestra, lasciarle prendere aria al sole, spazzolare il materasso per rimuovere le pieghe. Dietro tutti questi passaggi ci sono tecniche per migliorare le nostre vite. Un altro esempio potrebbe essere l’applicazione della crema idratante. Una cosa è spalmarla semplicemente con la mano, e un’altra cosa è applicarla con cura con piccoli gesti: i risultati sono molto migliori.

Ed è la stessa cosa con tutto. Tutto ha tecnica e scienza dietro. Apprendere queste piccole abitudini non è cosí difficile. Incorporare la scienza nelle nostre abitudini e migliorare le nostre vite non significa soltanto farlo, ma anche capire perché lo facciamo in un certo modo...

Nominare alcune tecnologie ri-appropriate

Nel campo delle costruzioni c’è un’ampia diversitá di tecniche: Adobe, Super Adobe, mattoni Clinker e insulazione Corncob tra gli altri. Sono fatti tutti con materiali locali relativamente economici. Architecture for Humanity 10 segue principi consistenti con l’idea di tecnologie appropriate, in progetti per le persone colpite da disastri naturali.

Nel campo dell’energia, il termine “soft energy” 12 di Amory Lovins descrive energie rinnovabili e appropriate. Queste tendono a essere introdotte in comunitá isolate e in luoghi con basso fabbisogno di energia. Ci sono design off-grid 11 che non sono connessi alle reti elettriche principali. Gli alti costi per gli investimenti iniziali e la formazione per il mantenimento devono essere presi in considerazione. Questi sistemi usano pannelli solari, inizialmente costosi ma semplici, generatori eolici o microturbine nelle cascate, immagazzinando l’energia prodotta in delle batterie. Biobutano, biodiesel e oli vegetali possono essere appropriati in aree dove l’olio vegetale è abbondante e piú economico dei combustibili fossili. Il Biogas è un’altra potenziale fonte di energia, in particolare dove c’è una fornitura abbondante di rifiuti organici.

Nell’illuminazione, la Light Up World Foundation 13 usa LED e fonti rinnovabili di energia, come le cellule solari, per fornire luce alle persone con poche risorse in aree remote. L’obiettivo è rimpiazzare le pericolose lampade al kerosene. La Safety Lamp 14, invece, è una lampada al kerosene disegnata in Sri Lanka con una copertura di metallo e due lati piatti che ne prevengono il rotolamento se viene colpita.

Nella preparazione del cibo tecnologie intermedie sono usate per ridurre il lavoro richiesto dai metodi tradizionali, per esempio il Peanut Peeler in Malaysia. In cucina, le cucine sostenibili, i riduttori di fumo e i piani cottura efficienti salvano tempo, riducono la deforestazione e sono benefici per la salute. Briquettes 15, sviluppato dalla Legacy Foundation 16, trasforma rifiuti organici in combustibile. I forni solari, infine, sono appropriati in alcune aree, a seconda del clima e della cucina locale.

Nella refrigerazione, il frigorifero di terracotta (zeer, in arabo. NdT) 17 è un’invenzione Africana che permette di tenere gli alimenti freddi senza elettricitá per molto piú a lungo. Questo è di grande beneficio per le famiglie che lo usano. Per esempio le ragazze che vendono crostacei freschi al mercato possono lasciare i crostacei nel dispositivo mentre vanno a scuola e poi tornare al mercato.

Per quanto concerne l’acqua, L’Hippo Water Roller 18 permette di trasportarne di piú con meno sforzo. Il raccoglitore di acqua piovana richiede un metodo di deposito adeguato, soprattutto in zone secche, mentre il raccoglitore d’acqua delle nuvole è eccellente per le aree dove la pioggia è scarsa. Nel trattamento delle acque bisogna applicare standard elevati quando l’acqua va purificata prima dell’uso. Le acque sotterranee potrebbero essere abbastanza pulite, a seconda della profonditá e della distanza da fonti di contaminazione come le latrine. L’acqua piovana puó essere pulita se l’area in cui cade è priva di rifiuti. In ogni caso è consigliabile trattarla per rimuovere possibili contaminazioni. I processi principali sono: filtraggio, biofilm, sedimentazione, calore, raggi UV e disinfezione chimica tramite cloro.

Filtri di sabbia morbida forniscono acqua trattata di alta qualitá attraverso una semplice operazione, usata sia in nazioni con sistemi avanzati che in comunitá povere. Semi frantumati di Moringa oleifera o Strychnos potatorum possono essere usati come coagulanti, le impuritá sono rimosse facilmente tramite sedimentazione e filtraggio. Filtri di ceramica, fatti di argilla mischiata a materiali organici come il caffé, si trovano in molte case in Sud America. La LifeStraw 19 è un piccolo dispositivo che consente di bere direttamente dall’acqua sporca. Filtri di tessuto o disinfezione solare sono utili su piccola scala, richiedendo pochi barattoli o bottiglie.

Nell’accessibilitá, la sedia a rotelle Whirlwind 23 fornisce una mobilitá vantaggiosa per persone che non possono comprare le sedie utilizzate nei paesi sviluppati.

Per quanto riguarda i servizi igienici, BiPu 20 è un sistema di latrina portatile appropriato per i disastri naturali. Il progetto Orange Pilot 21 era ua soluzione per la crisi igienica di quartieri urbani, e le latrine a basso costo sviluppate in villaggi del Bangladesh hanno risposto a problemi di salute causati dalle fognature aperte. Reed beds 22 purifica le acque grigie. La raccolta di rifiuti ecologica tratta i rifiuti umani per proteggere sia la saluta umana che l’ambiente, tramite il riuso dell’acqua usata per lavare mani (e ano) e il riciclo di nutrienti per aiutare a ridurre il bisogno di fertilizzanti artificiali.

Nella sanitá, l’incubatore a transizione di fase creato alla fine degli anni novanta è un modo a basso costo per creare campioni microbiologici. Un numero di tecnologie appropriate esiste a beneficio della salute pubblica, particolarmente centrate sull’uso di acqua pulita per l’igiene.

Infine, nell’area dell’informatica e telecomunicazioni, abbiamo i computer 2B1 5 e Simputer 6, pensati per i paesi in via di sviluppo. I principali vantaggi sono il basso costo, la resistenza alla polvere, la fedeltá e il supporto nelle lingue locali. ILDIS OnDisc 7 usa CD e DVD in aree senza una connessione a Internet stabile o denaro sufficiente. Wind-Up 8 della Jhai Foundation crea radio, computer e sistemi di comunicazione autonomi. Telefoni portatili possono anche essere tecnologie ri-appropriate nei luoghi dove i provider commerciali non possono o non vogliono fornire una copertura estesa. Loband 9, sviluppato da Aidworld, rimuove tutti i contenuti ad alto consumo di banda dal traffico Internet e converte le pagine web in testo semplice, aumentando la velocitá di trasmissione e rendendola appropriata per le connessioni lente.

Conclusioni

Nessuna tecnologia è adeguata in termini assoluti. Secondo UNIDO (Organizzazioe delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale) 26 si tratta di “tecnologia che meglio contribuisce agli obiettivi economici, sociali ed ambientali, prendendo in considerazione le sfide di sviluppo, le risorse e le condizioni per l’applicazione in ogni territorio”.

Le tecnologie adeguate fanno un uso ottimale delle risorse disponibili in un territorio per massimizzare il benessere della popolazione. Settori economici con caratteristiche differenti creano tecnologie differenti. Idealmente dovrebbero esserci modelli di sviluppo equilibrato, dove le risorse estratte possono riempirsi gradualmente e in equilibrio. I prodotti dovrebbero essere sviluppati tenendo conto dei livelli di salario e dei diversi stili di vita che esistono. I bisogni dovrebbero essere incontrati, non generati. La piccola scala è preferibile a quella larga.

La gestione adeguata è associata con la generazione, il trasferimento, l’adattamento, l’assimilazione e la disseminazione interna delle tecnologie necessarie a incontrare bisogni sociali ed economici, senza ignorare l’equilibrio ecologico. Per raggiungere questo bisogna ci sia consenso, e un’organizzazione capace di integrare un processo continuo di gestione della tecnologia, guidato da una strategia che armonizza il funzionamento del sistema tecno-scientifico con la trasformazione e lo sviluppo del sistema produttivo. Questa organizzazione deve porsi costantemente in discussione e deve essere particolarmente coinvolta nella disseminazione e nell’educazione. Dunque è importante basarsi su bisogni locali, strutture decentralizzate, piccoli nuclei, e comunitá con network stabili di fiducia e reciprocitá. Se in un paese c’è una struttura di gestione superiore, dovrebbe incorporare i bisogni di questi nuclei, dal basso. In questo mondo interdipendente, individui e paesi poveri dovrebbero ricordare che hanno la possibilitá di avere la loro voce, e la responsabilitá di far rispettare il loro potere decisionale su questioni concernenti la loro evoluzione economica e sociale.

0. Una versione piú lunga di questo testo, in spagnolo, è disponibile qui: http://elleflane.colectivizaciones.org/wp-content/uploads/2017/02/Tecnologias_reapropiadas2017.pdf
1. Tecnologia appropriata: https://en.wikipedia.org/wiki/Appropriate_technology
2. E.F. Schumacher: Small is beautiful. 1973.
5. 2B1: http://en.wikipedia.org/wiki/2B1_conference
6. Simputer: http://it.wikipedia.org/wiki/Simputer
7. ILDIS OnDis: http://books.google.es/books/about/The_Transfer_of_Technology_to_Developing.html
8. Wind-up radio: http://en.wikipedia.org/wiki/Human_power
9. Loband: http://www.loband.org/loband/
10. Architecture for Humanity: http://architectureforhumanity.org/
11. Off-grid design: http://www.off-grid.net/energy-design-service-questionnaire-spanish/
12. Soft Energy: http://en.wikipedia.org/wiki/Soft_energy_technology
13. Light Up World Foundation: http://lutw.org/
14. Safety Lamp: http://tecno.sostenibilidad.org
15. Briquette http://en.wikipedia.org/wiki/Biomass_briquettes**
16. Legacy Foundation: http://www.legacyfound.org/
17. Frigorifero di terracotta: http://www.mienergiagratis.com/energias/mucho-mas/mas-proyectos/item/66-p000028.html**
18. Hippo Water Roller: http://www.hipporoller.org/
19. LifeStraw: http://eartheasy.com/lifestraw
20. BiPu: http://en.wikipedia.org/wiki/BiPu
21. Orange Pilot.
22. Reed beds: http://www.wte-ltd.co.uk/reed_bed_sewage_treatment.html**
23. Whirlwind: http://www.whirlwindwheelchair.org/
24. Cloth Filter: http://en.wikipedia.org/wiki/Cloth_filter
25. Slow design: http://en.wikipedia.org/wiki/Slow_design
26. UNIDO, United Nations Industrial Development Organisation: http://unido.org/
27. A Guide for the Perplexed: http://www.appropedia.org/A_Guide_for_the_Perplexed
28. Alternative technology: http://www.ata.org.au/
29. Eco-village: http://www.ic.org/pnp/cdir/2000/08ecovillage.php**
30. StewartFrances: Technology and underdevelopement, 1983.
31. Isaías Flit: Tecnologías apropiadas o manejo apropiado de las tecnologías. 1979
32. Fuad-Luke Alistair: Slow Design' – a paradigm for living sustainably?. 2002
33. https://comitesolidaridadrojava.wordpress.com/2015/02/19/por-que-jineology-reconstruir-las-ciencias-hacia-una-vida-comunitaria-y-libre/
34. Heberto Tapias García: Tecnología adecuada. http://tesis.udea.edu.co/dspace/bitstream/10495/5927/1/TapiasHeberto_1996_TecnologiaAdecuada.pdf

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